martedì 16 dicembre 2014

voglia di mare

ho voglia di mare. mi manca il mare.
mi manca il rumore delle onde. mi manca dirigere lo sguardo fino ad un punto così lontano che i miei occhi non mettono bene a fuoco.
mi manca il profumo portato dal vento.
mi manca il caldo e la sabbia sulla pelle.     no, questo no.
mi manca il freddo gelido di quel mare affascinante e impenetrabile.
mi mancano gli uccelli che lo abitano. le sule, i gabbiani, i cormorani, i pulcinella di mare, le aquile di mare.
mi manca il mare del nord. il mare della scozia.
mi mancano le hightlands.
ci si può sentire così affini ad un posto?

noi qui mi sa che facciam le valigie e chi si è visto si è visto...





domenica 9 novembre 2014

risvegli eccessivi



la settimana scorsa ho letto una domanda: voi lo sapete cos'è il lusso?
io lo so cos'è il lusso?
ho cercato sul dizionario. dal latino luxux - eccesso, sovrabbondanza.
ho pensato che sia una parola che ognuno declina a proprio piacimento.
per me cos'è il lusso?

è bastato un attimo, e mi son ritrovata qui.



'che ore sono?' 
'quasi le sette'
'facciamo colazione e scendiamo in spiaggia? abbiamo un po' di tempo prima che parta il traghetto'
'preparo il caffè' 





















martedì 28 ottobre 2014

il lago di Braies - 3 giorni al maso



ci sono posti davvero magici, incantati.
posti che ti entrano dentro e ti fermano il respiro. si impadroniscono dei tuoi sensi e ti lasciano senza parole.
posti che ti fanno sognare. posti puri, di una bellezza inimmaginabile.
posti che ti fanno sentire in pace con tutto. che ti fanno sentire piccola, ma parte di un universo che da lì, sembra quasi perfetto.
puoi solo fermarti a contemplare, di fronte ad una tale opera. ed immagazzinare aria fresca, frizzante, pulita. più che puoi.





simo e io abbiamo passato 3 giorni magnifici presso il lago di Braies, un piccolo laghetto alpino sulle dolomiti, vicino alla Val Pusteria.
da tempo avevo il desiderio di passarci qualche giorno, e credo di aver scelto il periodo migliore. pochissima gente, calma e silenzio.
una tavolozza di colori da urlo. una fascia di larici gialli che circonda il lago, alternata agli abeti verdi, che si specchiano nelle acque smeraldo del lago e contrastano con il grigio/rosa delle rocce dolomitiche.
e poi la neve. un'inaspettata sorpresa che mi ha scaldato il cuore e gelato il naso.




abbiamo passeggiato lungo il lago, cercando cogliere tutte le sfumature di luce e colori.
è incredibile quanto diverso possa apparire un luogo se si guarda alle prime luci dell'alba di una giornata limpida e tersa, o nel pomeriggio sotto a nuvole bianche che sembrano di cotone.










c'erano momenti in cui i larici sembravano andare a fuoco.







vi metto il link del maso in cui abbiamo soggiornato  Steinwandterhof.

da poco più di un anno Nathalie, ex atleta olimpica e persona davvero squisita, ha ristrutturato un vecchio maso nella valle di Braies, a poche centinaia di metri dal lago.
se avete intenzione di trascorrere qualche giorno in questo paradiso, vi consiglio di visitare il suo sito. resterete piacevolmente stupiti. credo proprio che noi ci torneremo molto presto.

http://www.steinwandterhof.it/




e mi raccomando...occhi aperti, che nei posti incantati si possono incontrare creature straordinarie ;)





martedì 2 settembre 2014

siamo andati fin lassù, nelle terre dei Gaeli




che poi capita che parti per un viaggio così e ti prepari minuziosamente un tragitto, posti da vedere.
ti organizzi con l'abbigliamento, vario, dal freddo artico al caldo tropicale, che non si sa mai.
svaligi la farmacia e ti senti pronta ad affrontare pure la peste bubbonica (che sai poi all'estero magari non trovo na farmacia o non riesco a spiegarmi con la guardia medica di turno)
leggi tutti i possibili siti, blog, pagine e newsletter varie sul paese dove passerai i prossimi 15 giorni.
guardi foto, compri guide. insomma, ti prepari. ti senti pronta a tutto, quasi il viaggio lo avessi già percorso. e parti.

il caso e la fortuna però vogliono che un posto così riesca a sorprenderti ugualmente, nonostante tu provi ad incasellarlo entro la tua ostinata razionalità. ti spettina i capelli e le idee.
e ti lascia senza parole, senza fiato. punto.

non sono una gran paesaggista, e le mie foto non rendono giustizia al luogo.
ma a mio avviso la Scozia non si lascia incasellare dentro una stampa 13x18. quel luogo è molto di più.
è il vento che ti scompiglia i capelli e ti fa lacrimare gli occhi.
sono le urla dei gabbiani che veleggiano oltre la scogliera.
sono i sassi che sembran foche, ma che se guardi bene, son foche per davvero.
la Scozia sono i mille arcobaleni che escono dopo la pioggia, ed è la pioggia che arriva puntuale, anche se il cielo ancora sembra sereno.
sono i laghi che si susseguono ininterrottamente.
sono i colori, soprattutto i colori.
il verde scuro, vivo, degli arbusti che non superano il metro.
le sfumature violacee dell'erica che cresce ovunque.
il bianco delle pecore dalla faccia nera. il bianco delle nuvole, che a volte però sono anche nere o grigio scuro. il bianco delle onde quando esplodono sugli scogli.
il blu del cielo. il blu scuro e impenetrabile del mare.
il giallo della luce, quando il cielo si apre appena un po', e illumina porzioni di colline.
il rosso delle mucche dalle lunghe corna e la frangetta, che sono così hipster.
il colore dell'acqua dei ruscelli, che è di un particolarissimo color the. perchè in Scozia non è trasparente l'acqua 'torbata' dei  torrenti. e io la adoravo.


la Scozia, per noi, è stata silenzio, pace e calma. ma anche corse sulle spiagge e risate sulle barche.

si arriva nelle highland e di colpo si rallenta.
ti adatti al ritmo, lento e dolce, di terre che sono selvagge e sembrano inospitali. ma non lo sono. vogliono solo rispetto. loro ti accolgono a patto che tu sappia stare alle loro regole.
vento, onde.. silenzio. vento, onde.. silenzio.

la Scozia è cortesia. quella degli abitanti di quelle terre lontane, che non mancano di salutarti nemmeno se passi veloce, col tuo fare frenetico tipico del turista.
quella degli animali che si scansano per lasciarti passare quando sono in mezzo alla strada. perché anche se sostano su una strada asfaltata, lì l'ospite sei tu, e loro ti lasciano il passo.

ho tante immagini di questo viaggio. digitali, che finirò di guardare e sistemare chissà quando, ma soprattutto nitide e già ordinate nella mia testa.

sono partita con la voglia di ritrovare un luogo che stava lentamente svanendo nei miei ricordi di bambina, ma che ero certa non ci avrebbe deluso.
sono tornata con la consapevolezza che io appartengo a luoghi poco affollati, aspri e ventosi.
e che la fame di mondo, di vedere e di conoscere, è contagiosa come la risata di un bambino :)











giovedì 17 luglio 2014

The John Butler Trio




un martedì davvero divertente quello scorso, al concerto dei John Butler a Milano.
anche se, devo ammetterlo, ne sto pagando il conto in questi giorni in cui mi sento davvero una larva stanca e molliccia, tanto da chiedermi seriamente se io non stia diventando troppo vintage per certi tipi di divertimenti.

magari basterebbe non essere sempre di corsa. non partire all'ultimo momento con un panino strozzato in gola e l'atroce dubbio, a metà strada, di non aver preso i biglietti. riuscire ad arrivare ad un orario decente per poter ascoltare anche il gruppo di spalla e sbirciare nel chioschetto del merchandising. oppure poter dormire un'ora in più la mattina dopo.
cose davvero incredibili che rasentano la follia per me.
non mi resta che fare orecchie da mercante, dare la colpa della mia stanchezza al caldo improvviso (che mi sta portando la pressione sotto ai tacchi che non indosso) e credere che potrò ballare fino a notte fonda, ai concerti dei miei beniamini, da qui all'eternità.

seee.. come no.

loro, in compenso, valgono sempre la sbattuta.
se non li conoscete potrebbe essere una bella scoperta. sentimento, carica e allegria all in one!








bello anche il posto, zanzare a parte!!! se vi capita di dover andare a Sesto San Giovanni - Milano- al Carroponte per un concerto, fate scorta di Autan, mi raccomando.